Continua il viaggio dell’OdG attraverso le storie di alcune società sportive maceratesi per la rubrica Traguardi.
Dopo il primo articolo relativo al Pink Basket, ci siamo volute occupare di una realtà storica cittadina, che negli anni ha conquistato grandi risultati e continua a crescere atlete di alto livello: il Macerata Softball.
Ha risposto alle nostre domande la tecnica Marta Gambella, volto storico del softball maceratese, col quale ha conquistato cinque Campionati Italiani (1998-1999-2000-2001-2004) e quattro Coppe dei Campioni (1999-2000-2001-2006).
Atleta di comprovata esperienza, è stata anche membro della Nazionale Italiana Softball femminile, della quale è stata capitana per diversi anni, partecipando a sette Campionati Europei, cinque Mondiali e a due Olimpiadi, Sydney 2000 e Atene 2004.
Nel 2015 e nel 2016 è inoltre stata anche Coach della Nazionale Juniores.
Incontriamo Marta tra le sue ragazze, durante una delle prime sessioni primaverili di allenamento, quando si torna in campo dopo i mesi invernali in palestra e si riassapora finalmente l’odore dell’erba e della terra rossa.
La squadra attualmente milita in A2 e le ragazze in campo si stanno preparando per la partita di esordio del campionato, che avverrà il 14 aprile.
Ci racconti la storia del Macerata Softball?
La società A.S.D. Macerata Softball è stata fondata nel 1973 da Franco Cippitelli, ancora oggi Direttore Sportivo del Club, ed alcuni amici innamorati di sport.
Inizia l’attività disputando il campionato nazionale di serie C e l’anno successivo, il 1974, vince il campionato ed approda nella serie B, dove rimane solo per il 1975, conquistando poi con merito la serie A2 dove rimane fino al 1989, anno in cui vince il campionato e raggiunge finalmente la massima serie (allora A1 ed ora ISL).
Dopo alcuni anni di assestamento dell’organico e di esperienze nuove inizia la corsa nell’Olimpo del softball, inanellando dal 1998 al 2006 la bellezza di 5 titoli Italiani e 5 titoli Europei (Coppe dei Campioni).
Dopo un 2007 deludente, la società decide di ripartire dal proprio ricco vivaio, valorizzando le leve locali e disputa 3 dignitosi campionati di ISL cogliendo sempre le finali con le rappresentative giovanili.
Nel 2011 si è ricominciato dalla serie B per poi ottenere, qualche anno dopo, il passaggio alla serie A2, lavorando molto sulle atlete del vivaio.
Ancora oggi la nostra squadra è composta prevalentemente da atlete maceratesi, a parte qualche innesto proveniente da società limitrofe che magari non hanno il numero sufficiente di giocatrici per poter formare una squadra propria
Che età hanno le atlete?
Quest’anno abbiamo bambine che vanno dai 5 anni fino ad arrivare ai 25 anni. Naturalmente, sono divise in gruppi per lavorare al meglio.
Le categorie sono:
- Mini-softball (dai 5 agli 8 anni)
- Under12 (dai 8 ai 12 anni)
- Cadette (dai 13 ai 16 anni)
- Serie A2 (dai 15 anni in su)
Chi sono le bambine che scelgono di avvicinarsi al mini- softball?
Sono bambine del tutto normali! Forse un po’ più sfrontate e sicuramente decise e convinte.
Da subito si trovano a scontrarsi anche con maschi (per la presenza di poche squadre femminili nelle Marche ) e affrontano il problema senza tante paranoie.
Quanto si allenano?
Il mini-softball si allena due volte a settimana un’ora ogni allenamento;
Gli under12 e le cadette si allenano tre volte la settimana per un’ora e mezza;
La serie A2 si allena tre volte alla settimana più due volte allenamenti specifici per alcuni ruoli.
Poi tutto questo si unisce ai vari campionati che iniziano in primavera.
Da chi è formato il pubblico?
Il pubblico è costituito quasi esclusivamente dalle famiglie che seguono le proprie figlie.
Come pensi sia recepita una realtà sportiva tutta al femminile in un sport conosciuto soprattutto nella sua versione maschile (baseball) a Macerata/nelle Marche?
Il Softball a Macerata ha una lunga tradizione, la squadra maggiore ha militato per tanti anni nella massima serie (serie A) vincendo diversi scudetti e coppe di campioni, questo sicuramente ha reso questo sport molto conosciuto, anche come realtà femminile, quindi apprezzato, ma non molto seguito purtroppo!
Naturalmente ora, dopo che sono scese le luci della ribalta, si fa più fatica, abbiamo ricominciato dalla serie B per poi risalire in Serie A2, ma nonostante tutto avere visibilità in città è difficile, si sta parlando di uno sport minore e anche concepito come sport maschile, quindi doppia difficoltà, soprattutto un freno da parte della famiglia che per la propria figlia preferirebbe sicuramente qualcosa di più “rosa”.
C'è differenza di allenamento tra maschi e femmine?
Non penso ci sia una diversità di allenamento, il nostro sport è molto tecnico e non c’è molta differenza tra baseball e softball, i fondamentali su cui allenarsi sono molti, quindi non vedo grandi diversità neanche nell’intensità.
C'è aggressività? Se si, come per i maschi o diversamente?
Di aggressività ce n’è e anche tanta, ma sempre positiva, considerate che nel nostro sport non è ammesso il contatto. Penso che nei maschi sia maggiore, hanno un’indole sicuramente più aggressiva.
Dopo tanti anni di esperienza posso dire che nel gruppo si nota subito e si distingue per aggressività la ragazza che ha avuto la possibilità di giocare con i maschi (fino alla categoria Under 12 sono previste le squadre miste) .
Com'è in generale la percezione maschile degli sport a femminile?
Secondo me le atlete sono sempre considerate inferiori dai maschi!
Ma penso che in molte occasioni abbiano dimostrato che questa cosa è falsa e quindi forse sta a noi allenatori a fare in modo che questo messaggio non passi più!
Ci sono secondo te sport considerati "più femminili" di altri?
Io penso che quasi tutti gli sport possano essere praticati sia da femmine che da maschi, certo abbiamo doti atletiche diverse, ma perché pensare che uno sport sia solo maschile? L’importante è che sia sport e faccia bene!
Detto questo, le famiglie di certo pensano che ci siano sport non adatti alle femmine: ho avuto molte esperienze con genitori che purtroppo hanno influito sulla scelta degli sport delle figlie proprio per questo motivo, perché considerati non troppo femminili.
Cosa potrebbe dare il softball ad una bambina o ad una ragazza?
Il softball è una disciplina molto completa.
E’ un gioco di squadra: per questo ti fa imparare a stare a contatto con altre ragazze, a gestire i rapporti e anche a costruire preziose amicizie, sia in campo che fuori.
Ma è anche un gioco individuale, in moltissime occasioni ti trovi ad affrontare l’avversario da solo e il resto del gruppo è solo un aiuto morale, non fisico: questo ti fa crescere, ti rafforza e ti rende più autonomo.
Il nostro sport poi oltre all’aspetto tecnico prevede l’aspetto mentale, che è una parte fondamentale del gioco, quindi si migliora la concentrazione e soprattutto la capacità di superare le sconfitte e gli insuccessi, che nel softball sono veramente tanti!
Per fare un esempio, pensate che un battitore che batte solo 3 volte su 10 è un buonissimo battitore!
Quali difficoltà ci sono nel reclutamento? Pensi ci siano problematiche legate alla tipologia dello sport, non tra i più classici scelti in genere dalle bambine?
Negli ultimi anni il reclutamento è stato veramente difficile, sicuramente ha contribuito la situazione di cui parlavo prima, cioè è finito il periodo delle vittorie della squadra nella massima serie e quindi di conseguenza la popolarità, ma comunque nonostante le tante iniziative per far conoscere lo sport (attività nelle scuole, stand informativi, etc..) si fa veramente fatica a combattere contro società di danza, ginnastica, etc….
Sia le bambine che le famiglie sono attratte da questo e molte volte succede che non vengono neanche a provare, lo scartano in partenza, perché considerato uno sport prettamente maschile.
Pensi che lo sport possa essere un modo per la donna per riscattare le discriminazioni con cui spesso viene a contatto nella sua vita?
Forse si, nello sport le regole sono uguali per tutti e quindi non ci sono differenze, maschi o femmine che siano.
Vuoi aggiungere qualcosa?
Penso che lo sport sia vita, ossigeno, lavoro, sudore, umiltà, coraggio, grinta, amicizia, che sia bello e vada assolutamente praticato!
Da genitore, poi, mi sento di dire che se a mia figlia dovesse piacere il Softball non dovrei essere dispiaciuta perché è uno sport da maschi, ma dovrei essere contenta semplicemente perché mia figlia fa sport.
Articolo di Silvia Alessandrini Calisti
Foto di Simona Muscolini