Le vie e le piazze che ogni giorno nominiamo, leggiamo e attraverso cui passiamo o dove viviamo e lavoriamo sono intitolate a figure che si sono distinte per merito, lasciando un indelebile segno nella storia, anche solo della propria zona, oppure che hanno contribuito in qualche modo alla crescita e al prestigio del luogo che gli ha attribuito onore. Nella stragrande maggioranza dei casi la toponomastica italiana, e dunque anche quella marchigiana, ha da sempre messo in luce personaggi maschili.
Alla luce di ciò, l'Osservatorio di Genere ha lanciato a dicembre 2015 l'iniziativa social #leviedelledonnemarchigiane per provare a colmare questa mancanza di riconoscimento pubblico dell'impegno e delle capacità femminili della nostra regione.
#leviedelledonnemarchigiane si è ispirato ad una proposta lanciata nel 2014 dall’Istituto Catalano delle Donne: tramite il quotidiano Lavanguardia (o tramite twitter con l’hashtag #calledemujer) la popolazione di Barcellona è stata chiamata a dare un nome femminile agli spazi urbani.
Abbiamo chiesto di scrivere nei propri profili facebook , twitter e instagram il nome della donna marchigiana a cui si sarebbe voluta intitolare una via o una piazza, seguito dall'hashtag #leviedelledonnemarchigiane .
Hanno partecipato oltre 400 persone, votando 47 donne diverse, tutte marchigiane o naturalizzate marchigiane, tutte da ricordare per essersi distinte in campi diversi, alcune molto note, altre quasi sconosciute ai più, ma sicuramente degne di valorizzazione e di lasciare traccia nella nostra memoria storica.
Leggere i loro nomi ha fatto nascere il desiderio di conoscerle e farle conoscere meglio, per valorizzare le loro figure, ma anche il nostro territorio, che ne trae un'indubbia forza e arricchisce di nuove connotazioni la nostra identità.
Alcune delle donne proposte hanno ricevuto molti voti, in qualche caso frutto di una sorta di mobilitazione locale, sviluppatasi sempre attraverso social network, con un crescente passaparola. Altri nominativi sono stati citati in modo esclusivo, col vantaggio di rendere note storie di donne ingiustamente nell'ombra.
Data la grande risposta ricevuta, è stato possibile passare alla seconda fase del progetto, una conseguenza naturale e quasi dovuta all'entusiasmo di tanti partecipanti: la pubblicazione di un volume che raccoglie le biografie delle 47 donne, realizzato con la curatela dell'Osservatorio di Genere e diversi contributi di soci e studiosi. Il lavoro ambisce ad essere preso come un modello a cui ispirarsi da parte di quelle amministrazioni che vorranno impegnarsi a dedicare i futuri spazi del proprio territorio a personaggi locali femminili.
L'iniziativa ha potuto contare sulla preziosa collaborazione dell'associazione nazionale di Toponomastica Femminile.
Il progetto ha visto una prima edizione a cura della casa editrice EUM e una seconda col marchio editoriale ODGEdizioni:
Il volume raccoglie le biografie delle donne votate nel contesto del progetto social #leviedelledonnemarchigiane ideato epromosso dall’Osservatorio di Genere, successivamente accolto dal Consiglio delle donne del Comune di Macerata, al fine di recuperare la memoria di donne del passato protagoniste della società marchigiana e ad oggi proposte come meritevoli di intitolazioni di vie e spazi pubblici delle città delle Marche. Insieme agli Atti del seminario “Cultura, memoria e spazi urbani” svoltosi all’Università di Macerata, il volume si inscrive nel contesto dell’azione di riequilibrio del gender gap presente nella toponomastica italiana voluta anche dall’Anci e si coordina con il lavoro dell’Associazione Toponomastica femminile.
L'iniziativa ha avuto il patrocinio di Consiglio della Regione Marche - Assemblea Legislativa, CPO Regione Marche, Consiglio delle donne del Comune di Macerata, Associazione nazionale Toponomastica Femminile.
Le donne nominate sono le seguenti e accanto al nome, tra parentesi, è indicato l'autore della biografia:
Sibilla Aleramo (Michela Meschini)
Leda Antinori (Anna Paola Moretti)
Mimma Baldoni Di Cola e Alda Rienzi (Stefania Monteverde)
Adele Bei (Daniela Barbaresi)
Maria Bernardi Magi (Silvia Alessandrini Calisti)
Adalgisa Breviglieri (Massimo Papini)
Rosa Calzecchi Onesti (Meri Marziali)
Maria Grazia Capulli (Maria Cristina Maselli e Silvia Vaccarezza)
Giulia Centurelli (Maria Gabriella Mazzocchi)
Anita Cerquetti (Cinzia Pennesi)
Maria Ciccotti (Franca Caprodossi)
Maria Capici (Cinzia Moroni)
Rosina Citeroni (Ilaria Ferrarini)
Egidia Coccia (Rita Forlini)
Margaret Collier (Adriana Schepis)
Monica Crinelli (Carla Ferri)
Nori de' Nobili (Laura Virgili)
Radia Fontanoni (Costantino Di Sante)
Rosina Frulla (Lucrezia Boari)
Maria Goretti (Giulia Angeletti)
Anna Laurenzi (Tiziana Befera)
Virna Lisi (Lucrezia Ercoli)
Mimma De Ciancanella, ovvero Ines Pieristé (Mario Buldorini)
Joyce Lussu (Camilla Iaconi)
Maria Montessori (Annunziata Brandoni)
Valeria Moriconi (Paola Giorgi)
Ada Natali (Irene Manzi)
Alessandra Nibbi (Vissia Lucarelli)
Ave Ninchi (Paola Giorgi)
Iride Pacella (Gabriella Zagaglia)
Gemma Perchi (Manuela Carloni)
Bice Piacentini (Renata Morresi)
Edmea Pirami (Rita Forlini)
Jader Pojaghi (Barbara Pojaghi)
Dolores Prato (Paola Magnarelli)
Maria Pucci (Ninfa Contigiani)
Caterina Ricci (Federica Pintus)
Derna Scandali (Valeria Talevi)
Silvana Scaramucci (Tiziana Capocasa, Maria Pia Silla)
Francisca Solari (Christine Berthold)
Margerita Sparapani (Carlotta Latini)
Walchiria Terradura (Francesco Rocchetti)
Rosa Tommassetti Piselli (Ilaria Biagioli)
10 marzo 1946 (Carla Marcellini)
Le dieci maestre che vollero votare (Marco Severini)
L'edizione del volume è stata finanziata con un crowdfunding autonomo, gestito dall'Osservatorio di Genere, ovvero un sistema di microfinanziamento dal basso. Grazie al contributo di chi ha voluto sostenere l'iniziativa, è stato possibile realizzarla.
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E' possibile seguire gli sviluppi dell'iniziatia anche nell'apposita pagina facebook: Le vie delle donne marchigiane